mercoledì 28 dicembre 2016

step 25 - ARRIVEDERCI CARO ANTRACITE

Purtroppo siamo arrivati alla fine di questo percorso ed è giunto il momento di trarre delle conclusioni sul lavoro svolto.
Ho inizialmente deciso di iscrivermi a questo corso per scoprire un qualcosa di diverso, un mondo interessante per me del tutto sconosciuto, ovviamente non senza dubbi e perplessità. La titubanza iniziale della scelta si è dimostrata ancora più forte quando al primo giorno di corso ad ogni studente è stato assegnato un colore, ed a me in particolare un colore che ho sempre conosciuto in maniera molto superficiale, il grigio antracite.
Ho pensato subito fosse un lavoro semplice, ‘’Alla fine occorre solo analizzare un colore! ’’ mi sono detto, ed è proprio qui che mi sbagliavo: un lavoro complesso perchè pieno di mille sfaccettature, davvero ampio. Questo corso, per mezzo di questo blog finalizzato all’analisi e all’approfondimento non solo mi ha aperto la strada a nuove conoscenze ed ambiti, ma mi ha anche fatto aprire gli occhi verso tutto ciò che mi circonda, attribuendo un valore aggiunto (mai preso in considerazione finora) alle parole e soprattutto alle cose.
Ovviamente non ero entusiasta del colore che mi era stato assegnato: non è un colore primario, non è così comune, non sempre viene individuato come tale (‘pensi direttamente al grigio non al grigio antracite’), insomma non mi piaceva perché lo ritenevo da meno degli altri, ed anche qui mi sbagliavo.
Nel blog qui presente cerco di raccontare il colore Antracite in tutte le sue sfaccettature. Inizio con un’introduzione del colore con una descrizione generale delle sue caratteristiche (step 1 ), lo scrivo in quasi tutte le lingue del mondo per far emergere le diversità culturali esistenti sullo stesso oggetto (step 2), approfondisco le regole individuate da dei codici che rappresentano le cromature del colore(step 3 ), analizzo i miti che intrecciano i loro racconti e la loro simbologia con l’Antracite, in maniera completamente diversa da cultura a cultura, in base alle tonalità diverse del colore ed alle varie usanze (step 4). Spaziando in diversi ambiti ho cercato di individuare l’Antracite nella musica (step 5), nel cinema (step 7, nella moda (step 20) e nella saggezza popolare (step 8); ho dato uno sguardo anche alla scienza (step 6) e in particolare in chimica (step 14). Lungo questo percorso ho dovuto ricondurre il grigio antracite al colore nero o al grigio, e soprattutto spesso l’ho semplicemente connesso al carbone, materiale da cui deriva il suo nome.
Anche osservando la realtà quotidiana ho potuto rintracciare il colore antracite: esiste un brevetto specifico per questo colore (step 17), è presente spesso nelle pubblicità (step 15), molto lo usano nel design (step 16), nei fumetti (step 13), nelle arti pittoriche (step 18) e nell’ architettura(step 22). Sono rimasto sorpreso nello scoprire quante persone usino questo particolare colore per la creazione di loghi(step 10) di diverso tipo e soprattutto sono rimasto meravigliato quando l’ho ritrovato anche in documenti e fotografie del passato (step 11).
Il professor Marchis ci ha suggerito di creare un abecedario costituito per ogni lettera da una qualsiasi cosa inerente a quel colore (da un oggetto vero e proprio, ad un aggettivo o emozione) ed in questo modo sono riuscito ad abbinare molti concetti ad un solo particolare colore (step 9).  Sono riuscito anche a trovare un protagonista nella storia da abbinare a questo colore, secondo la mia personale opinione (step 21) ed ho anche cercato ogni tipo di piatto che potesse richiamare il grigio antracite (step 12).
Ho quindi analizzato il colore entrando nella sua anatomia per poter visualizzare tutte le sue sfaccettature (step 19) anche quelle che raffigurano questo colore in un modo selvaggio(step 23) ed infine, per mezzo del programma Wordclouds, ho creato una nuvola(step 24) con tutte le parole che ho riferito a questo colore in questa complessa analisi.
Questo è stato il mio percorso nel colore ANTRACITE, un colore molto spesso legato a sentimenti negativi quali tristezza e malinconia, allo stesso tempo grande spunto creativo per gli artisti.
Sono soddisfatto di aver affrontato questo viaggio e spero di essere riuscito a trasmettervi, per mezzo di questo blog, uno spunto per un’osservazione più attenta di tutto ciò che ci circonda in relazione ad un colore.


La prossima volta che ci incontreremo ti vedrò con un occhio diverso, ciao mio caro ANTRACITE.

step 24 - la nuvola del colore antracite


Per questo step ho deciso di unire tutte le parole che caratterizzano il colore Antracite racchiudendole nella forma del carbon fossile da dove questo colore prende il nome.



step 23 - L'antracite selvaggio

Cos'è il "COLORE SELVAGGIO" ? 


Levi-Straus è stato uno dei primi a ricercare una struttura razionale capace di collegare ad ogni uomo un determinato pensiero dovuto al posto in cui è nato, infatti nel suo libro va ad analizzare come tutte le società elaborano delle credenze popolari o storie, così facendo creano nell'animo dell'uomo un radicamento territoriale. Egli parla anche di come sia possibile che ogni uomo conferisce ad un determinato oggetto un suo significato, e questo è determinato anche dalla sua provenienza e dalle sue credenze. Mentre il Pensiero selvaggio è un pensiero che non deriva da nessuna educazione ma si riconcilia all' uomo primitivo, un pensiero non influenzato dal contesto sociale.

Per quanto riguarda l'antracite possiamo pensare subito al carbone essendo proprio il carbon fossile a dare il nome a questo colore, oppure si può pensare all'antracite come sfumatura di grigio e quindi possiamo pensare al grigio selvaggio paragonandolo alle Gryshemde, letteralmente"Camicie Grigie", movimento sudafricano nazional-socialista attivo dal 32 al 49 che portò tanto dolore nella storia della nazione.




                               

                                    Storia del Gryshemde

A partire dal 1932, in Sudafrica iniziarono a emergere movimenti politici che si ispiravano ai principi del partito nazista tedesco, che in Sudafrica era presente come NSDAP/AO. Il più importante fu inizialmente chiamato "Movimento Nazional-Socialista Gentile Sudafricano" (o "Movimento Nazional-Socialista Cristiano del Sudafrica") fondato da Louis Weichardt nel 1933. Spiccatamente anti-semita, il movimento di Weichardt diede vita a un gruppo paramilitare che doveva essere l'equivalente sudafricano dello Sturmabteilung tedesco, battezzato Gryshemde. Le "camicie grigie" divennero in breve tempo così note che il nome "Gryshemde" venne applicato a indicare l'intero movimento. A differenza di altri gruppi estremisti boeri, il Gryshemde non si pose come movimento esclusivamente afrikaner, cercando invece il consenso anche della popolazione sudafricana di origine britannica, facendo dell'unità nazionale uno dei propri principi ispiratori.
Dal Gryshemde si scissero nel tempo un certo numero di gruppi minori, come il Partito fascista sudafricano di  Johannes von Moltke. La maggior parte di questi gruppi in seguito confluirono nel National Party (NP) di Daniel Francois, a cui le camicie grigie invece scelsero di non aderire. Nel 1938 il Gryshemde corse per le elezioni senza stabilire alleanze, e non ottenne risultati apprezzabili.
Il Partito Nazionale individuo nel Gryshemde un avversario politico, e lo attaccò duramente. In un celebre articolo apparso sul giornale Die Burger nell'ottobre 1934, un esponente dell'NP affermò che l'obiettivo ultimo del Gryshemde era l'instaurazione della dittatura..
Durante gli anni trenta si verificò una massiccia immigrazione di profughi ebrei dalla Germania verso il Sudafrica. Le camicie grigie si mobilitarono contro questa tendenza, dando luogo a diverse manifestazioni e iniziative di protesta. Una delle più grandi manifestazioni ebbe luogo in occasione dello sbarco a Città del capo di una nave che trasportava profughi ebrei per conto di una organizzazione filo-britannica e antinazista nota come Consiglio per gli ebrei tedeschi. La portata della manifestazione antisemita organizzata dalle camicie grigie fu tale che Sarah Millin fece formalmente appello a Jan Smuts affinché il movimento venisse messo a tacere; la sua richiesta venne però ignorata
Durante la seconda guerra mondiale, in cui il Sudafrica prese posizione sul fronte alleato le camicie grigie erano sospettate di simpatizzare per il nemico, e le loro attività furono tenute costantemente sotto osservazione.
Dopo la guerra, nel 1949, il movimento cambiò il proprio nome in "Partito dei Lavoratori Bianchi" (White Workers Party). La maggior parte dei membri del partito finirono però per confluire nel nuovo NP, noto come Partito nazionale riunificato, e poco tempo dopo il movimento delle Greyshirts venne definitivamente sciolto.

Link :

step 22 - l'antracite in architettura


 Black Boxes - Giovanna Mar






Il Premio Piccinato 2010 è stato assegnato ai  Black Boxes dell'architetto Giovanna Mar. L'intervento, eseguito nel comprensorio AEV Terraglio di Mestre, caratterizzato da volumi in movimento, blocchi diversamente articolati e ben definiti, si è distinto per il coraggio con cui "qualifica e valorizza l'esistente con l'introduzione e la definizione di rilevanti valori urbani e paesaggistici, contribuendo ad invertire atteggiamenti progettualmente consolidati e ripetitivi".

Questa la motivazione con cui la giuria presieduta dall'arch.Ugo Soragni ha voluto dare riconoscimento al lavoro dell'architetto ed al suo intervento urbanistico, un progetto realizzato su committenza di Life s.r.l., all'interno di una grande area per attività produttive adiacente alla tangenziale di Mestre: uno spazio di risulta, un lotto ampio ma di difficile accesso, dove i quattro blocchi neri, i quattro black boxes, variamente caratterizzati e articolati, ospitano strutture ad uso commerciale articolate su uno o due livelli, e un edificio ricettivo, che si articola in due volumi connessi tra loro.



Il Bosco Verticale 

Uno dei grattacieli italiani più famosi costruito a Milano negli ultimi anni oltre al verde delle piante e al bianco dei balconi si può notare il rivestimento di colore grigio antracite.










Sbaragliando la durissima concorrenza dell'One World Trade Center di New York il Bosco verticale, l'edificio milanese progettato dallo Studio Boeri, ha vinto il Council on Tall Buildings and Urban Habitat, assegnato ogni anno al grattacielo più bello del mondo dall'Illinois Institute of Technology.

Dopo aver vinto il prestigioso Highrise Award assegnato a Francoforte per l’edificio alto più bello e innovativo del 2014, il riconoscimento planetario del CTBUH di Chicago è la conferma di come il Bosco Verticale sia diventato un’icona dell'architettura internazionale contemporanea.

Il grattacielo è un esempio unico nell'utilizzo del verde in altezza e in proporzione. La sua facciata, che incorpora numerosi alberi e oltre 90 specie di piante, svolge il ruolo di interfaccia attiva per l'ambiente circostante. Ciò che rende l'idea eccezionale è l'azione delle piante, che agiscono come estensione della copertura esterna dell'edificio.





Link :

http://www.edilportale.com/news/2015/11/design-news/vimar-per-il-grattacielo-pi%C3%B9-bello-del-mondo_49155_39.html
http://www.professionearchitetto.it/news/notizie/13788/Premio-Piccinato-2010-ai-Black-Boxes-dell-AEV-Terraglio-di-Mestre

lunedì 19 dicembre 2016

Step 21 - L antracite e i suoi protagonisti

Se dovessi rappresentare un protagonista nella storia attraverso il colore antracite mi verrebbe in mente Pablo Picasso mentre stava creando uno dei suoi quadri più importanti: La Guernica.
Forse perchè ho in mente la foto che lo ritrae mentre stava finendo il capolavoro che lo rese famoso in tutto il mondo, o forse perchè quel periodo era un periodo di guerra e distruzione, e quale colore migliore se non il grigio antracite per rappresentare quelle emozioni.


PABLO RUIZ Y PICASSO


Pablo Picasso (1881-1973) nacque a Malaga, in Spagna, da un padre, insegnante nella locale scuola d’arte, che lo avviò precocemente all’apprendistato artistico. A soli quattordici anni venne ammesso all’Accademia di Belle Arti di Barcellona. Due anni dopo si trasferì all’Accademia di Madrid. Dopo un ritorno a Barcellona, effettuò il suo primo viaggio a Parigi nel 1900. Vi ritornò più volte, fino a stabilirvisi definitivamente.
Dal 1901 lo stile di Picasso iniziò a mostrare dei tratti originali. Ebbe inizio il cosiddetto «periodo blu» che si protrasse fino al 1904. Il nome a questo periodo deriva dal fatto che Picasso usava dipingere in maniera monocromatica, utilizzando prevalentemente il blu in tutte le tonalità e sfumature possibili. I soggetti erano soprattutto poveri ed emarginati. Picasso li ritraeva preferibilmente a figura intera, in posizioni isolate e con aria mesta e triste. Ne risultavano immagini cariche di tristezza, accentuata dai toni freddi (blu, turchino, grigio) con cui i quadri erano realizzati.

Dal 1905 alla fine del 1906, Picasso schiarì la sua tavolozza, utilizzando le gradazioni del rosa che risultano più calde rispetto al blu. Iniziò quello che, infatti, viene definito il «periodo rosa». Oltre a cambiare il colore nei quadri di questo periodo cambiarono anche i soggetti. Ad essere raffigurati sono personaggi presi dal circo, saltimbanchi e maschere della commedia dell’arte, quali Arlecchino.
La svolta cubista avvenne tra il 1906 e il 1907. In quegli anni vi fu la grande retrospettiva sulla pittura di Cezanne, da poco scomparso, che molto influenza ebbe su Picasso. E, nello stesso periodo, come molti altri artisti del tempo, anche Picasso si interessò alla scultura africana, sulla scorta di quella riscoperta quell’esotico primitivo che aveva suggestionato molta cultura artistica europea da Gauguin in poi. Da questi incontri, e dalla volontà di continua sperimentazione che ha sempre caratterizzato l’indole del pittore, nacque nel 1907 il quadro «Les demoiselles de Avignon» che segnò l’avvio della stagione cubista di Picasso.
In quegli anni fu legato da un intenso sodalizio artistico con George Braque. I due artisti lavorarono a stretto contatto di gomito, producendo opere che sono spesso indistinguibili tra loro. In questo periodo avvenne la definitiva consacrazione dell’artista che raggiunse livelli di notorietà mai raggiunti da altro pittore in questo secolo.
La fase cubista fu un periodo di grande sperimentazione, in cui Picasso rimise in discussione il concetto stesso di rappresentazione artistica. Il passaggio dal cubismo analitico al cubismo sintetico rappresentò un momento fondamentale della sua evoluzione artistica. Il pittore appariva sempre più interessato alla semplificazione della forma, per giungere al segno puro che contenesse in sé la struttura della cosa e la sua riconoscibilità concettuale.
La fase cubista di Picasso durò circa dieci anni. Nel 1917, anche a seguito di un suo viaggio in Italia, vi fu una inversione totale nel suo stile. Abbandonò la sperimentazione per passare ad una pittura più tradizionale. Le figure divennero solide e quasi monumentali. Questo suo ritorno alla figuratività anticipò di qualche anno un analogo fenomeno che, dalla metà degli anni ’20 in poi, si diffuse in tutta Europa segnando la fine delle Avanguardie Storiche.
Ma la vitalità di Picasso non si arrestò lì. La sua capacità di sperimentazione continua lo portarono ad avvicinarsi ai linguaggi dell’espressionismo e del surrealismo, specie nella scultura, che in questo periodo lo vide particolarmente impegnato. Nel 1937 partecipò all’Esposizione Mondiale di Parigi, esponendo nel Padiglione della Spagna il quadro «Guernica» che rimane probabilmente la sua opera più celebre ed una delle più simboliche di tutto il Novecento.
Negli anni immediatamente successivi la seconda guerra mondiale si dedicò con impegno alla ceramica, mentre la sua opera pittorica fu caratterizzata da lavori «d’après»: ossia rivisitazioni, in chiave del tutto personale, di famosi quadri del passato quali «Les meninas» di Velazquez, «La colazione sull’erba» di Manet o «Le signorine in riva alla Senna» di Courbet.
Picasso è morto nel 1973 all’età di novantadue anni.



LA GUERNICA


Dopo aver fatto ritorno in Francia nel 1936, Picasso venne incaricato della realizzazione di un grande murales per rappresentare la Repubblica Spagnola nell'Esposizione Universale di Parigi del 1937. Mentre meditava sul soggetto, tuttavia, venne colto dalla notizia dello sterminio della popolazione della cittadella basca di Guernica, cinicamente uccisa dalla furia distruttrice di un bombardamento aereo nazista, inteso come un semplice esperimento terroristico.
Drammaticamente turbato da quello che era un feroce crimine verso l'umanità, e assorbito nella volontà di denunciare le atrocità belliche, Picasso prontamente stese nel 1937 un'opera destinata ad assurgere ad icona: Guernica, per l'appunto. Ricorrendo ad un monocromo giocato esclusivamente sui toni del grigio, eco delle foto in bianco e nero che documentavano la tragedia, Picasso racconta la drammaticità del bombardamento raffigurando una stanza in cui figurano volti deformi, corpi sfatti e cavalli moribondi, restituendoci una delle opere che meglio incarnano il suo impegno morale e civile.


Link :


Step 20 - L ' antracite nella moda

Giorgio Armani - abito color antracite




Robert Pattinson, che interpreta Edward Callen, ha indossato un completo mélange color antracite con camicia grigia e cravatta marrone di Giorgio Armani








Borsa di Chanel East west Antracite





Link :

http://media-s3.blogosfere.it/styleandfashion/images/133048085.jpg
http://styleandfashion.blogosfere.it/post/341646/twilight-saga-breaking-dawn-premiere-a-londra-robert-pattinson-e-taylor-lautner-in-emporio-armani

Step 19 - Anatomia del colore antracite

Ciao a tutti io sono il colore Antracite !!

Molti di voi avranno sentito parlare di me quando dovevano scegliere il colore di un divano o magari negli autosaloni quando erano indecisi tra l'auto nera o grigia, ebbene si io sono uno delle tante sfumature di grigio.

Ora che avete più o meno capito chi sono, sicuramente non mi avrete collegato ad un vostro momento felice o spensierato, tutti mi associano a sentimenti negativi come la tristezza o la malinconia o a catastrofi ambientali o allo smog delle megalopoli.
Non risulto essere molto passionale, come il mio collega Rosso, ma sono fatto così e non posso farci nulla, d'altronde prendo il nome da un carbone fossile.

E proprio per questo voglio farvi cambiare idea sul mio conto: potete pensare a me quando siete in un bel ambiente caldo, io infatti riesco a scaldarvi meglio di qualunque altro, derivo da uno dei carboni con più potere calorifico!

Alla fine non sono niente male, se mi osservaste meglio potreste vedere che molti di voi hanno piacere di indossare abiti con il mio colore tutti i giorni, in ufficio o alle cene, perché risulto essere molto elegante.
Inoltre, noto anche che per le pubblicità o per la scelta di loghi in molti hanno piacere di usarmi, forse perché non sono né bianco e né nero, quindi riesco sempre a dare un tocco di originalità.

D’ora in poi quando camminate per strada o siete davanti alla tv, cercate di ritracciarmi, vi accorgere che sono molto presente nelle vostre vite, più di quanto voi possiate pensare.

Dopo aver letto queste poche righe, spero abbiate capito chi sono veramente; mi raccomando la prossima volta che mi incontrate o pensate a me non siate necessariamente ‘tristi’!

E’ stato un piacere conoscervi.

Il vostro grigio ANTRACITE.