domenica 20 novembre 2016

step 4 - i colori nel mito

Nell'antichità più una società era stabile e strutturata più l'uso sociale del colore, dei suoi codici e del suo simbolismo era rigidamente stabilito; per millenni quindi la produzione artistica dell'antico Egitto e delle civiltà mediterranee rimase immutata. 


Il GRIGIO è il colore della perfetta neutralità, una terra di nessuno priva di vita. Chi lo sceglie tende alla distanza e al non coinvolgimento. E' il colore della nebbia, dell'ombra e del crepuscolo, dell'eleganza e della distinzione. Indica incertezza, purezza, franchezza, sensibilità, superficialità e mancanza d'autostima. L'intelligenza è notevole, ma ha un carattere inflessibile e tende a giudicare severamente gli altri. Solitario, cerca di tenersi a distanza dalla confusione, un po' introverso, può sembrare freddo, inavvicinabile e poco cordiale, timido e chiuso, ha paura di affrontare la vita. Teme l'imprevisto e gli stimoli esterni, detesta il compromesso e non accetta di lasciarsi coinvolgere, ama la verità ed è pieno di speranza.


Atena glaukopis (glaucopide)
Da Omero in poi, l'epiteto di Atena più comunemente usato in poesia è ”glaukopis” (γλαυκώπις), che viene solitamente tradotto come con lo sguardo scintillante o dagli occhi lampeggianti. Il termine è una combinazione di glaukos  (γλαύκος, che significa "lucente", "argenteo" e, in epoche più tarde "blu-verdognolo" e "GRIGIO") e ops (ώψ, "occhio" o talvolta "viso").


Atena è la dea della chiarezza che si rispecchia nell'occhio. È interessante notare che glaux (γλαύξ, civetta) deriva dalla medesima radice, probabilmente per i particolari occhi di cui è dotato l'animale. La figura di quest'uccello capace di vedere di notte è strettamente legata alla dea della saggezza: a partire fin dalle prime raffigurazioni è dipinta con la civetta appollaiata sulla testa. L'etimo però è identico e significa splendente, come del resto glaucos viene anche riferito al colore splendente del mare. Ciò che caratterizza la civetta rispetto ad altri uccelli, è appunto l'occhio grande e splendente, e nell'occhio azzurro e luminoso si riassume anche l'essenza di Atena. Così la civetta divenne l'animale sacro ad Atena

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